Eugenio Saint Pierre di Nieubourg è nato a Genova il 22 febbraio 1939. Dopo gli studi classici, giurisprudenza e tre anni di esperienza all’ufficio pubblicità dell’ltalsider, lascia Genova e si trasferisce a Treviso come responsabile per il Triveneto dell’ufficio pubblicità di Famiglia Cristiana. Si é occupato di affissioni e di stampa specializzata fino ad approdare alla Sipra/Rai completando così la propria esperienza anche in campo audiovisivo. Nei primi anni sessanta iniziano le collaborazioni umoristiche. Nel corso di quarant’anni di attività i suoi disegni vengono pubblicati su numerosi giornali: Il Corriere Mercantile, ll Secolo XIX, ll Millimetro, Strategia, Harper’s Bazaar, Famiglia Cristiana, ll Mattino, ll Gazzettino, Qualità, Ottica Italiana, etc. Parallelamente si sviluppano collaborazioni creative, ideazioni di campagne e attività di illustrazione per industrie e agenzie pubblicitarie come Shell, Reale Mutua Assicurazioni, Marzotto, Elah, Cartiere Pigna, Chiari & Forti, Braun Rasoi, Succhi G, 3M Minnesota, Benetton orologi, Zanussi, Mondadori, Coin, Coop, Santa Margherita vini, Sipra/Rai, Dal Negro, Famiglia Cristiana, Ennerev, Campari Aperol, Dersut caè, Canella Bellini, Latterie Vicentine. A Villa Cerchiari in provincia di Vicenza, nell’ambito della manifestazione “Profumo di Carta” una sua Mostra Personale con oltre quaranta tavole di grande formato. Espone inoltre le sue opere in rassegne umoristiche e satiriche di tutto il mondo, da Amsterdam a Montreal e Tokio senza trascurare l’Italia dove viene apprezzato a Bordighera, Marostica, Ancona, Dolo, Tolentino, Trento, Bologna, Pescara. Ha pubblicato otto libri: nel lontano 1970, quasi per scherzo, Chiamami Stan (poi sviluppato nel 2021 in Chiamatemi Stan), Il mondo è bello perché è vario, Di tutti i colori, Le storie della storia, Non sembra nemmeno Natale, Limerick, Burlesque oroscopo tra il serio e il faceto e “Appesi a un filo “ (ride bene chi ride ultimo) sull’ambiente, la pandemia, la guerra e l’ingiusta distribuzione della ricchezza. Premiato a Bordighera con un Dattero d’Oro e due Palme d’Oro. |